industria della trasformazione alimentare è diventato un settore estremamente articolato, intrinsecamente legato ad un’innovazione costante, fatta di tecniche e procedure di qualità che garantiscono la creazione di un valore aggiunto sempre più alto alle materie prime e ai semilavorati.
Un settore in tensione positiva, a cui i grandi Paesi leader nella raccolta di materie prime guardano con crescente interesse.
Questo è certamente il caso dell’Ucraina, Paese che nel 2019 figurava fra i 5 maggiori esportatori in Europa di prodotti agricoli, grazie alle sue condizioni metereologiche e ben il 56% del totale della superfice del Paese considerata adatta ad attività mirate alla coltivazione. Un Paese dunque estremamente legato alle attività e alle procedure di raccolta, e che, a maggior ragione, ha fatto della trasformazione alimentare un settore robusto e in costante in crescita.
Nel 2018, la produzione totale di alimenti trasformati è stata di 15 miliardi di dollari, pari al 20% del totale della produzione industriale del Paese. Un comparto in crescita, grazie anche a un’agenda politica fitta di riforme significative e adeguamenti strutturali, che dal 2015, vedono un’Ucraina tesa all’innovazione soprattutto nel campo della trasformazione alimentare, con un Governo volto a favorire le produzione locali con l’obiettivo di aumentare la quota di trasformazione delle materie prime agricole in prodotti lavorati: gli investimenti di capitale effettuali nelle aziende del food processing sono aumentati di 189 milioni di dollari rispetto al 2017, dove ammontavano a 846,9 milioni dollari, ovvero il 12% del totale degli investimenti del settore industriale.
Insomma, non è un caso che l’Ucraina negli ultimi cinque anni, subito dopo essersi lasciata il mercato russo alle spalle, abbia iniziato a guardare all’Europa del food processing con particolare trasporto.
L’Europa infatti, controlla il mercato quando si tratta di fornire le tecnologie e i macchinari necessari